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La paura del futuro: cosa significa diventare adulti? E come si continua a diventarlo?

«Ci si domanda sempre cosa sta per accadere. Fa tanta paura il futuro, non è così? Abbiamo sempre quest’ansia di prefigurarci le cose, come se potessimo prepararci ad affrontare meglio le lezioni che ci vengono mandate. Eppure il male, quando arriva, è sempre insopportabile. Allo stesso modo è la gioia. Può coglierci talmente all’improvviso, stordirci a tal punto, da strapparci per sempre ciò che eravamo», a ogni sua parola mi sembra di sentire la terra rombare sotto i piedi.


«Non posso dire cosa ti riserverà il tuo viaggio, Ciscandra. Non saresti pronta ad accettarlo, né tantomeno a comprenderlo. Ma posso dire che tutta la passione che stai mettendo nelle tue lotte ripagherà. Tu hai pagato il prezzo e ora il buio ti illuminerà la strada.»


[16. Cuori Selvatici - Ciscandra]



Christian Schloe

Cari Mad Muffins,


ho deciso di scrivere una riflessione su questo argomento perché in questi anni "la paura del futuro" è qualcosa che sento tanto e, allo stesso tempo, perché è un tema che vedo riverberare molto nelle persone intorno a me.


La paura del futuro si sperimenta in vari momenti. Sia quando si sta diventando adulti, sia quando adulti lo si è già da tempo, e l'esistenza ci chiede di abbandonare una versione di noi che conosciamo bene, per morire e rinascere in qualcosa di totalmente nuovo.


In tutti e due i casi l'ignoto incombe su di noi con la sua nebbia muta e diventiamo molto fragili, abbiamo paura e ci sentiamo tanto piccoli. Lo smarrimento provato ci disconnette da una riflessione profonda su quello che viviamo: viaggiamo in superficie, sballottati dalle emozioni e perdendoci nella nostra routine, un po' come automi.


Tante domande ci assillano: ce la farò? È questa la strada giusta? Sto facendo tutto quello che dovrei fare alla mia età o sto invecchiando e sprecando il mio tempo?



Christian Schloe

Prendere atto che la vita è un continuo morire e rinascere


Credo che tutto sia un continuo susseguirsi di cicli diversi con un inizio e una fine.


Davanti a questo, la cosa più preziosa che possiamo fare è imparare a morire e rinascere continuamente. Ciò significa vivere in profondità ogni fase, imparare a conoscere le nuove persone che diventiamo e quando il bisogno di rinascere si presenta, imparare a ringraziare ciò che siamo stati, fare le valige e mutare pelle.


È molto difficile, lo so! Ma più ci si abitua a questo, più si riesce a scorrere pienamente con la vita. Ciò non significa che la paura, le difficoltà o il dolore vengano eliminati, ma permette di non sovraccaricarci di ansia e terrore quando una spinta dentro di noi ci chiede di crescere.


Oltre a questo, credo che sia importante anche smettere di voler controllare la nostra esistenza. A volte abbiamo questo stupido senso di onnipotenza di poter dirigere le cose sempre dove vogliamo. Ma la luce non penetra quando non si è vulnerabili. Un mondo controllato, è ordinato e perfetto ma è un mondo morto.


Diventare adulti - e continuare a diventarlo - per me significa prendere atto del fatto che l'esistenza è un insegnamento pieno di difficoltà - ma anche di cose belle - e lo scopo non è raggiungere una tranquillità o felicità perfetta, ma è l'espansione, la crescita, la condivisione, che si può avere solo quando si sceglie di restare in contatto con le viscere della vita. Non c'è modo di cambiare questa verità o di sfuggirle. Serve tanto coraggio.



Come si cresce senza perdere il fuoco della giovinezza?


Diventare adulti non significa diventare cinici e amareggiati, non è standardizzarci agli altri e agli obiettivi che la società di solito si aspetta da noi.


Non è il passare degli anni a spegnere il fuoco che abbiamo dentro. Quella fiamma di passioni che tanto brucia nella giovinezza va coltivata col mutare dei tempi. È un nostro dovere prenderci cura della poesia nel nostro sguardo, dello stupore e della curiosità sul mondo. E lo si può fare cercando di restare appassionati a qualcosa, facendo sbocciare la propria creatività in qualunque forma si esprima in noi.


Forse diventare adulti significa anche prendersi la responsabilità di se stessi, che non è tanto una cosa esteriore come trovare un lavoro, una casa ecc. - a quello ognuno ci arriva con i propri ritmi. È una responsabilità più interiore: diventare consapevoli di chi siamo, di ciò che ci fa male e non vogliamo essere, dei nostri confini. Diventare adulti è prendersi cura di se stessi, senza aspettare che ci sia sempre qualcuno pronto ad indicarci la via o accudirci.



Christian Schloe


La paura del futuro: come si affronta?


Resta nel presente.


Sembra una risposta del cavolo ma è qualcosa di difficilissimo da fare soprattutto perché siamo bombardati continuamente da immagini di quello che dovremmo essere. Continuiamo a confrontarci con gli altri e non ci sentiamo mai abbastanza. Finiamo per agognare una luce che è sempre troppo lontana, qualcosa di più luccicante da rincorrere.


In più, continuiamo ad andare avanti e, a volte, ci sentiamo sempre più fragili! Come è possibile?


Avere dei momenti di vulnerabilità è un buon segno. Vuol dire che le esperienze ci stanno plasmando, che stiamo crescendo.


E il presente, quello che stiamo vivendo, è sempre abbastanza: è giusto per chi siamo in questo momento. Qualsiasi situazione stiamo attraversando, per quanto difficile e dolorosa, contiene il nutrimento, le domande e le difficoltà di cui abbiamo bisogno per crescere, per imparare a vedere.


Restiamo nel presente. Smettiamo di tormentarci guardando indietro a quando sapevamo come gestire le cose e di prefigurarci il futuro. Non sono la risposta alla domanda che viviamo ora. Continuiamo a restare vivi in quello che facciamo adesso, godiamo delle piccole cose quotidiane, degli incontri che ci insegnano a scoprirci. Guardiamoci dentro senza essere ossessivi, mantenendo un respiro più grande di gratitudine per tutto quello che possiamo vivere e dirigendo la nostra rotta quando necessario. Rispettiamo il nostro ritmo.


Il nostro valore non dipende dal numero di cose che abbiamo fatto o stiamo facendo. Le esperienze che ci fanno crescere arrivano sempre, anche se non giriamo il globo e non ci spariamo sulla luna. Il vero tesoro non sta tanto nel fare, ma nel cercare di essere se stessi il più sinceramente possibile - vivendo anche i propri lati stupidi e oscuri - imparando chi si è senza grandi maschere scintillanti.


Imparare la semplicità è la cosa più difficile del mondo.



Costruisci la tua strada che è unica, non è mai stata battuta da nessuno e mai sarà percorsa da altri. Fai quello che fai con amore.


Non si è mai più importanti degli altri o speciali. Ognuno di noi contiene la bellezza di un universo che non si ripeterà mai più. Ognuno di noi ha il compito di far crescere la propria fiamma, di costruire la propria strada che sarà unica e non paragonabile a quella di nessun altro. Seguire questa strada, costruendo i propri valori, significa a volte sentirsi anche molto soli e frustrati. Ma c'è una magia tutta speciale nel celebrare la bellezza della propria storia.


Resta vigile su quello che stai costruendo nel qui e ora.


E non preoccuparti se ti capita di cadere. È normale!



Christian Schloe


"Tu devi vivere qui, perché Dio ama proprio ciò che è imperfetto, e perché desidera vedere come matura il chicco di grano seminato. Tutto ciò che è perfetto è già come morto a questo mondo; ma sulla fronte di ogni bambino riposa qualcosa della promessa iniziale del cielo che fu in principio. Non ti fare spaventare dalla presunta grandezza degli altri; non farti accecare dall'apparenza della loro perfezione. L'unica cosa importante in questa vita è diventare autentici, con la fiducia illuminata che, davanti a Dio, null'altro conta all'infuori della propria vita con le sue grandezze e i suoi limiti personali" Eugen Drewermann - Il vangelo di Marco

"Prendi la ferma decisione d'incamminarti verso una meta lontana e difficilmente raggiungibile, magari non conoscendo nemmeno la strada. Tu dici: "Io vado" senza chiederti quanto tempo ci metterai ad arrivare né come farai a tornare. Tutto questo non ha importanza. Quel che importa è che tu faccia attenzione a ciò che strada facendo ti succede, ai paesaggi che attraverso, agli esseri che incontri" Folco Terzani - Il cane, il lupo e Dio
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